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Le fiabe ricette di Elena

Le avventure dei fata Gladiolo, la misto-fata

C'era una volta un paese incantato , C'era una volta un villaggio incantato , C'era una volta un borgo fatato.... ecco una vera fiaba dovrebbe iniziare così e raccontare le avventure di una principessa, di un principe e di una fata che aiuta i due a concludere la fiaba con un lieto fine.

La mia storia però è un po' diversa ...sono una fata fuori servizio ! “E perchè ?”direte Voi . Sono una fata senza ali , sono nata così , ma non lo considero un difetto di produzione ma ciò che mi rende diversa da tutte le altre fate. Ho però un piccolo problema : trovare lavoro ! Nal mio paese, il comune fataiolo del Bosco delle  Magnolie, è tutto uno svolazzare di qua e di là: la fata-postina, neanche a dirlo, consegna la posta alla velocità della luce con le sue meravigliose ali blu ; la fata-lavandaia continua ad volar  su e giù dal fiume dove lava i panni  alla città ; la fata-rugiada è impegnata tutto la notte a spargere la rugiada su tutte le piante del Bosco; per non parlare delle fate con incarichi ufficiali come ad esempio  la fata-scioglincantesimi, la fata-trasformacose, la fata soccorso-animaletti.Queste fate per poter svolgere I loro compiti devono volare fino al mondo umano valicando i confini del Bosco delle Magnolie. La fata dell'ufficio di collocamento è disperata, proprio non riesce a trovare un lavoro adatto a me. Io passavo le mie giornate annoiandomi moltissimo fino a che la fata-collocamento non mi propose una nuova attività: la fata-ripara-ali stava cercando un'apprendista che potesse aiutarla a svolgere tutto il suo faticoso lavoro.

“Ma che lavoro è la fata-ripara ali ?” direte. Le ali delle fate sono molto delicate e ogni tanto può capitare che volando tra gli alberi l'aluccia si impigli fra i rami oppure volando troppo vicino ai cactus a volte qualche fatina riduce le sue ali a un colabrodo pieno di buchi come un gruviera.

Tutta entusiasta andai allora da Fata Ciclamino , la fata ripara ali  per iniziare il mio nuovo lavoro. Ero sicura che finalmente avrei trovato la mia strada e le mie giornate non sarebbero più trascorse a contare le zampette dei millepiedi. Pensate che la famiglia della fata Ciclamino è  RIPARA-ALI da ben cinque generazioni fatali e sarei stata la prima non appartenente alla loro famiglia a lavorare nella  bottega . Il lavoro era molto e la sola fata Ciclamino non riusciva a finire in tempo tutte le consegne. Fata Ciclamino mi accolse a braccia aperte spiegandomi tutti i miei compiti.  Sapete, le ali delle fate sono costituite per metà da polvere di petali dei colori della veste della fata e per metà da rugiada. Con una goccia di “de-colla “, una colla speciale, si procede a rattoppare l'aluccia. Per riparare un' ala  occore preparare una toppa , proprio come quella che le vostre mamme vi mettono sui pantaloni quando gli fate uno strappo.

Per cominciare bisogna preparare l'impasto con 10 cucchiai di polvere di petali tritati a seconda possono esser verdi, rossi, o rosa e poi aggiungere un bicchiere di rugiada . Poi bisogna impastare, e ricordarsi, dice sempre fata Ciclamino, che per una buona amalgama, bisogna  sempre unire gli ingredienti in un recipiente e poi tirare l'impasto con l'interno del polso, e questo per molte volte. Successivamente occorre mettere  il composto  ben spianato al sole e lasciare che diventi duro e resistente . Dopo una giornata la toppa per l'ala è pronta e grazie alla colla “de-colla” potrà esser applicata sulla rottura dell'ala e la fata potrà continuare a svolazzare qua e là.

Mi piaceva veramente questo lavoro e anche fata Ciclamino era veramente soddisfatta del mio impegno se non fosse che ad un certo punto ebbi un'orrenda pensata: se posso creare un toppa per ali perchè non crearmi delle ali intere tutte per me, pensai. Sarei stata l'unica fata ad avere le ali che si potevano togliere o mettere come mi pareva. Di nascosto da fata Ciclamino, per ogni ala che dovevo riparare, per ogni toppa che dovevo incollare, mettevo da parte un po' di impasto alare e un filo di colla “de-colla”. Li riponevo, non appena fata Ciclamino si distraeva, in un barattolo nascosto nella dispensa  in attesa di creare il mio nuovo paio di ali . E l'occasione si presentò prestissimo, fata  Ciclamino doveva recarsi al raduno internazionale  di tutte le fate ripara-ali presso  Bosco  delle Ortensie. Avrei avuto tutto il tempo per impastare le mie ali e incollarle alla mia veste con un po' di “de-colla” . Infatti di prima mattina mi recai alla bottega e mi misi subito ad impastare la polvere di petali e la rugiada. Dopo qualche oretta le mie nuove ali erano pronte e dovevo solamente stenderle per farle seccare, ma fui  sorpresa da un forte  rumore sordo. Mi precipitai alla porta per vedere cosa fosse accaduto e notai che tutte le altre fatine si stavano dirigendo verso un cespuglio. Seguii l'improvvisato corteo fino a che non vidi sbucare dalle foglie  fata-lavandaia che urlava  : “Le mie ali, le mie ali ! “, subito pensai ad uno strappo dell'aluccia, ma non era così. Le ali di fata-lavandaia non riportavano nessuno strappo eppure mentre portava i panni  sporchi a lavare nel fiume le sue ali non erano più riuscite, tutto d'un tratto, a volare. Tuttte le fatine pensarono che fata lavandaia avesse esaerato con le fette di tortino fatato e che questo l'avesse resa un po' troppo pesante per volare. Mentre, però, tutte rincuoravano la fata caduta precipitosamente al suolo, si udì un altro tonfo. Anche fata postina con tutti i suoi pacchi era caduta. Questa volta, però ad attutire  il colpo, erano stata una briciola dimenticata da formica-dispensa.Qualcosa non andava ! Io personalmente avevo qualche giorno prima rattoppato le ali di  fatina lavandaia e fatina postina. Mi venne allora in mente che il problema delle cadute fosse dovuto a quel poco di polvere e rugiada che avevo messo da parte per le miei ali. Non feci a tempo a pensare questo che alle mie spalle era arrivata fata Ciclamino, tornata in anticipo dal Bosco delle Ortensie. Fata Ciclamino fu subito informata dell'accaduto dalle altre fatina ma non appena entrò nella bottega notò le mie ali stese a seccare e capì subito quanto avevo fatto. Fata Ciclamino mi sgridò e purtroppo mi rimandò  da fata collocamento per cercare un altro lavoro. Alla fine però mi perdonò dato che io non potevo sapere che ogni fatina deve avere la sua polvere di petali e la giusta quantità di rugiada e che ogni ala era unica proprio come tutti noi. Io però sono ancora alla ricerca di un lavoro giusto per me. 

Provate anche a voi a preparare tante paia di ali con la pasta.

Come sempre occorre prepare l'impasto, per 10 cucchiai di farina di grano tenero 00, aggiungete un uovo e a scelta colorate con del concentrato di pomodoro o degli spinaci cotti e tritati . Fate la sagoma di due alucce su un foglio, non molto grandi altrimenti rischiano di rompersi nella cottura, ritagliatele e disponete la sagoma sulla pasta accuratamente spianata. Anche i vostri bambini potranno ritagliare le forme di pasta con un coltellino di plastica usa e getta. Una volta pronte tutte le alucce , versatele nell'acqua bollente e il gioco è fatto!

 

 

 

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